Eccomi in diretta dagli USA😍
Sto trascorrendo qualche altro giorno oltreoceano prima di tornare alla realtà 🥰
Ho aspettato di sbollire la rabbia e la delusione prima di raccontare come è andata la gara, che doveva essere il coronamento di una stagione che mi ha vista crescere, esultare, cadere e rialzarmi.
Alla partenza dall'Italia tutte le preoccupazioni erano incentrate sul a gestione della trasferta, mentre per la competizione vera e propria ero abbastanza serena: avevo fatto tutti i compitini sia a livello di allenamento fisico, mentale che sulla parte nutrizionale, insomma ero pronta x dimostrare quello per cui avevo lavorato un anno.
Arrivata e sistemata a St. George però ho capito subito che non sarebbe stata una gara facile.. I tracciati erano spettacolari ma molto muscolari: tanto la bici quanto la corsa tutto un saliscendi...e poi il freddo.. Improvvisamente il clima é cambiato e le previsioni per la gara davano 6 gradi in partenza e 13 di massima in corsa.
Dopo l'esperienza di Lovere sapevo che il freddo non mi avrebbe agevolato, lo soffro molto e ho subito cercato di attrezzarmi per patirlo il meno possibile procurando antivento, Manicotti, etc.
La mattina della gara le previsioni si sono rivelate azzeccate. Il bus navetta (lo scuola bus giallo che si vede nei film americani🤩) ci ha lasciato nella zona partenza, allo sand hollow state park, alle 5. 30 e il gelo era terribile.. Fatto il check della bici in T1 non c'era una tenda o un riparo dove scaldarsi un attimo... Tutti si sono arrangiati alla meglio con teli termici e giacconi, ma l'attesa è stata lunga. Finalmente un ora prima dello start previsto alle 8.15, ho cominciato la routine di riscaldamento e devo dire che ero fiduciosa. Partenza rolling start, nuoto senza intoppi e l'acqua a 17 gradi era quasi piacevole rispetto alla temperatura dell'aria. Salita in bici, invece, un incubo. Non riuscivo a non battere i denti e la mia testa riusciva a pensare solo a cercare di riscaldarmi. Guardavo le ragazze intorno e nessuna sembrava patire così tanto. Ho fatto i primi 50km in queste condizioni sperando che succedesse qualcosa per terminare l'agonia, il ritiro non era plausibile e bramavo ogni salitella per percepire un po' di caldo.
L'obiettivo quindi è passato da fare un'ottima prestazione, a concludere la gara.
Dopo il 50esimo chilometro é iniziata la mia gara, ma le energie sprecate e il tempo perso hanno condizionato la prestazione. Ho finito abbastanza bene la bici recuperando un po' di posizioni e sono partita di corsa per dare il tutto e per tutto nonostante fossi già provata. Ho spremuto tutto quello che mi rimaneva in corpo ma al secondo giro la luce si è spenta definitivamente e nell'ultimo km ho fatto anche qualche passo in camminata.
Chiudo 27esima di categoria con un tempo sopra le 5h. Non di sicuro il risultato per cui ho lavorato e che sento di non valere. L'esperienza sicuramente è unica: correre un mondiale nella stessa competizione di Lucy e dei miei idoli in una location mozzafiato, ma il boccone è troppo amaro da mandare giù. Dopo le lacrime e i pensieri autodistruttivi di mollare tutto però mi sta già tornando la voglia di ricominciare a lavorare e dimostrare che Ari può fare molto meglio.
Mi sono dilungata già troppo, vi racconterò presto altri aspetti della trasferta e delle persone vecchie e nuove che mi hanno permesso di essere al via
Grazie per tutti i messaggi del pre e post gara. Vi abbraccio forte.
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