Ciao Amici!
Vi scrivo nel viaggio di ritorno da Samorin, la mia seconda esperienza internazionale dopo St. George.
L'occasione questa volta è stata la finale mondiale del circuito Challenge, per cui avevo ottenuto la qualificazione lo scorso anno a Riccione.
Sicuramente parto molto più serena, senza lo stress del viaggio, sollevata dalla presenza della mia famiglia che rende l'avvicinamento un viaggio meraviglioso.
La tensione si fa sentire un po' il giorno prima della gara, quando vengono confermati i dubbi sulla fattibilità o meno della frazione nuoto per la temperatura troppo fredda del canale. Nonostante le mie doti natatorie non siano spiccate, mi sarebbe dispiaciuto non poter competere sulla distanza completa.
Alla partenza però ci attende una splendida giornata di sole che ha fatto alzare la temperatura dell'acqua di quel grado che mancava perché tutto si possa svolgere in sicurezza.
Devo dire che nonostante la frescura, quella a nuoto è stata la frazione più divertente. In bici il tracciato non presentava difficoltà tecniche ma il forte vento contrario per metà gara l'ha reso abbastanza tosto. La corsa consisteva in un multilap che percorreva il prato dell'ippodromo e gli spazi circostanti. Il sole che ci ha reso fattibile il nuoto, si è rivelato nemico nell'ultima parte della competizione regalandoci temperature a cui non sono ancora abituata e che mi hanno portato problemi intestinali. Le due soste bagno hanno un po' inciso sul risultato finale che mi lascia un po' l'amaro in bocca.
Chiudo quinta di categoria e metto nello zainetto ottimi spunti, consapevolezze ed esperienze che mi fanno procedere verso l'ari che vorrei😎🍀
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